2017 | OPORTO GIORNO DUE

26 novembre 2017


@ontothewhite_wanderlust


Durante la nostra seconda giornata a Oporto, abbiamo deciso di concentrarci sulla parte a Nord-Est: dopo una colazione un po' scadente nel nostro albergo, ci siamo avviati su Praça do Municipio e raggiunto a piedi la bellissima stazione ferroviaria di Sao Bento.
Magnificamente decorata da azulejos di ogni dimensione e raffiguranti ogni sorta di motivo e paesaggio, era un monastero oggi riconvertito a stazione ferroviaria, affollato più da turisti curiosi che viaggiatori, nonostante sia la stazione centrale della città.


 
interno della ferrovia di Sao Bento e vetrate - @ontothewhite_wanderlust

Come ho già scritto, non eravamo molto soddisfatti della colazione dell'hotel, cosi siamo tornati al FORNO DOS CLERIGOS e ci siamo goduti una colazione a base di pasteis de nata e sumo de naranja fresco.
Oltrepassando la Torre dos Clerigos e i Jardim da Cordoaria, si arriva alla Livraria Lello, che sembra essere uscita direttamente da uno dei film di Harry Potter!
Questa libreria antica è conosciuta in tutto il mondo per la sua architettura: le scale si muovono sinuosamente fino al piano superiore e non vi è un angolo che non sia intagliato e decorato. La vetrata sul soffitto sovrasta e illumina l'apertura delle scale, creando giochi di luce artificiale e naturale che rendono l'atmosfera u n i c a. La nota negativa è l'attesa per entrare: nei periodi di alta stagione turistica potreste dover aspettare anche un'ora. Col biglietto d'ingresso, riceverete un buono sconto di pari valore da utilizzare sull'acquisto di un libro.

 

gli interni della Livraria Lello - @ontothewhite_wanderlust

Essendo relativamente vicino, abbiamo deciso di fare un giro nel Mercado do Bolhão. Complice la pioggia, era praticamente vuoto, ma come da alcune recensioni viste online è risultato essere il posto migliore dove acquistare souvenir a poco prezzo. Tutta la struttura è decadente e malconcia, sembra di fare un tuffo nel passato (solo se siete del Nord Italia, perché queste strutture con le galline che girano libere e urlano e questi "mercatini" alla buona, per una del Sud sono la norma).
Se non lo sapeste, il Portogallo e il sughero si appartengono come il sugo con la pasta: non solo azulejos, quindi, ma anche meravigliose mattonelle, cartoline e borse. Si, borse di sughero!

 
sterlitzie e souvenir dal Mercado do Bolhão - @ontothewhite_wanderlust

Dopo un leggerissimo snack a base di sopa do dìa e pasteis de bacalhau com quejo, ci siamo diretti verso il Palacio da Bolsa, passando per Rua das Flores, una volta piena di gioiellerie e laboratori orafi e oggi sede di negozi di souvenir e bar. Arrivati ai Jardim Dom Henrique abbiamo deciso di sbiriciare dentro ai Mercati Ferreira Borges, che con quel rosso acceso incuriosiscono chiunque passi (e che con nostra delusione erano vuoti e non avevano nulla di interessante).
Finalmente giungiamo al Palacio da Bolsa e ci infiliamo clandestinamente in una visita guidata...in francese. La guida, comunque, è talmente gentile da parlare un po' anche in italiano. Il palazzo merita una visita, soprattutto per la Sala Araba, che viene presentata per ultima e che elimina dal cervello tutto quel che si è visto prima: le decorazioni in oro, illuminate dalla luce lattiginosa di un giorno di pioggia, sono meravigliose. Sembra di essere nelle Mille e una notte.

 
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soffitti della Sala Araba - @ontothewhite_wanderlust
Vorrei sottolineare due cose: Porto è una città costruita su un pendio, quindi tutte le visite fatte sono in realtà scarpinate in salite e discese, a volte ripidissime. Abbiamo deciso di non utilizzare i mezzi pubblici per diversi motivi, camminando per una media di 18/19 km al giorno. Tutto perché in questo modo, perdendoci per le vie e praticandole, si scoprono più cose di quante una guida possa descriverne. Per cui, se vi steste chiedendo il perché di questo nostro percorso "a zig-zag", adesso sapete il motivo. Anche perché, non contenti e neanche troppo stanchi, dall'estremo sud del Palacio da Bolsa decidiamo che è ora di smaltire la merenda appena fatta (ops!) inerpicandoci verso la , la cattedrale di Oporto.
E' STATA DURISSIMA: scalette, piccole, strane, tondeggianti, salite, discese...ma quanti colori. Passando per le case vecchie, arroccate sulla collina, quanta vita vera abbiamo respirato e vissuto. Sono stati 30/40 minuti di camminata, in salita, con accenni di profumo di panni stesi a un timido sole che si affacciava e di cucina casalinga.
La vista, una volta raggiunta la Cattedrale, era bellissima, come la Cattedrale stessa.

foto decenti? No, grazie. Troppo impegnati a tentare di non sputare un polmone.

E al ritorno verso l'hotel... scopriamo che era facilissimo raggiungerla dalla stazione di Sao Bento.
Ma è andata cosi e non potevamo assolutamente lamentarci di quanto abbiamo visto col nostro percorso alternativo.

Si, quella in alto a sinistra è proprio la Sé. - @ontothewhite_wanderlust
Il nostro secondo giorno si conclude con un aperitivo (deludente) a Cais da Ribeira, menomale che ci ha salvati la vista sul Douro e una cena "all'americana" davvero deliziosa.
Ci sarebbe un terzo giorno da raccontare, ma si tratta di una breve mattinata, quella prima della partenza per Lisbona in cui abbiamo gironzolato a vuoto godendoci un sole meraviglioso.


USEFUL TIPS

Hotel
Abbiamo alloggiato presso l'hotel Pão de Açúcar.

Food
Pranzo e Snack- O FORNO DOS CLERIGOS | ★★★★
Abbiamo visto più volte questo posto che qualsiasi altro.
L'unica cosa che lascia a desiderare (come un po' in tutto il Portogallo) è la presenza dei piccioni DENTRO al locale e la sporcizia. Per il resto, i dolci assaggiati erano tutti ottimi e anche i piatti principali.
Aperitivo - RIBEIRA 50 | ★★
Nonostante il prezzo della birra fosse alto, abbiamo deciso che essendo l'ultima sera valeva sicuramente la pena di dedicarsi un aperitivo sul fiume. La location è anche troppo bella per quel che abbiamo vissuto: in tutto abbiamo chiesto due birre e un cestino di patatine fritte con salse.
La birra era già finita quando le patatine sono arrivate (tempo 20 minuti circa).
Cena - MUNCHIE, THE BURGER KITCHEN | ★★★★★
NON FATEVI INGANNARE DALL'INGRESSO! Si, perché, sembra un locale piccolo in cui o mangi fuori o in piedi ma è solo apparenza.
Dopo aver ordinato in cassa e pagato, la cassiera ci dice di entrare dalla porta a sinistra e scegliere dove accomodarci: UN LABIRINTO! Una specie di percorso che si snoda a destra e sinistra, due o tre salette piene di gente collegate da un solo corridoio. Troviamo posto nell'ultima. Il posto è caldo, accogliente, decorato in modo carino. L'hamburger strepitoso! Una scoperta, davvero!
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